lunedì 29 marzo 2010
Ragazze [Lella Costa docet]
"Ragazze (tv delle)
La tv delle ragazze [...] è stata una vera rivoluzione del costume.
[...]
Non so se sia possibile rendere l'idea di che cosa sia stata quella primavera dell'87: registravamo a Torino, quindi eravamo tutte fuori sede, lontane da casa, un pò ebbre e un pò spiazzate da tutta quella mancanza assoluta di riferimenti; non avevamo modelli a cui rifarci, tutto andava inventato, sperimentato, valutato e nel caso eliminato, ma sempre collettivamente e democraticamente; ogni riunione di redazione, ogni sessione di prove era contemporaneamente Actor's studio e psicoterapia di gruppo, autocoscienza e crisi di panico, commedia dell'arte e addio al nubilato, festa mobile e rito funebre. Eravamo tutte professionalissime e rigorisissime, ma una sindrome premestruale particolarmente funesta o un fidanzato particolarmente stronzo erano ragioni più che sufficienti per sospendere le prove, spegnere le telecamere, consolare, fornire farmaci, maledire maschi e architettare vendette. Eravamo tutte ciclotimiche, metereopatiche, ipersensibili, ipotoniche, psicosomatiche, allergiche a qualcosa. Eravamo bravissime, e bellissime, o almeno molto carine [...]
Tutte lontane da casa, tutte più o meno giovani, nessuna alle prime armi, nessuna ancora affermata: si può dire che questa trasmissione sia stata per ciascuna di noi un'esperienza unica, che ci ha unite in modo saldo... Insomma, come il militare." (Lella Costa)
Chiunque stia condividendo un progetto nato e costruito con altre donne vorrebbe, tra vent'anni, poter scrivere queste parole... o almeno io vorrei.
Nel frattempo si lotta, come al servizio civile.
La citazione è tratta dal bellissimo libro, che si legge d'un fiato, di Lella Costa, La sindrome di Gertrude. Quasi un'autobiografia, Rizzoli 2009
Leggetelo, donne!
Chiara
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