mercoledì 9 dicembre 2009

Pensieri Sull'Arte: Courbet


G. Courbet, Autoritratto o Uomo disperato, 1843, Oslo,  Nasjonalgalleriet


Il maestro del Realismo ottocentesco distrugge la logica
espositiva delle  esposizioni ufficiali parigine, delle
commissioni giudicatrici, della  pittura celebrativa e di
"gran genere" pur senza prescindere da una perfetta
consapevolezza della necessità dello studio della
tradizione. Un afflato di  straordinaria modernità.
 "Non ho voluto imitare gli uni nè copiare gli altri; nè ho
studiato  con l'intenzione di raggiungere l'inutile meta
dell'arte per l'arte. No. Ho  voluto semplicemente attingere
alla perfetta conoscenza della tradizione il  sentimento
ragionato e indipendente della propria individualità. Sapere
per  potere, questa fu sempre la mia idea. Essere capace di
rappresentare i costumi,  le idee, l'aspetto della mia
epoca, secondo il mio modo di vedere; essere non  solo un
pittore ma un uomo; in una parola fare dell'arte viva,
questo è il mio  scopo."
 [Gustave Courbet, dal catalogo della mostra di Courbet al
Padiglione del  Realismo di Parigi, 1855].


 Il consiglio:  Mario de Micheli, David, Delacroix, Courbet,
Cézanne,  Van Gogh, Picasso: le poetiche. Antologia degli
scritti
, Milano,  Feltrinelli

Marta

2 commenti:

  1. bellissimo blog, complimenti continuate così!

    Grazie

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  2. Sono molto legata a questi pensieri che, nello scorso anno scolastico, erano diventati il motivo ispiratore della mia Quinta Istituto d'Arte. Arte come espressione, arte come liberazione, arte come libertà: sono tutte grandi verità ma ho sempre pensato, da buona storica e "teorica" dell'arte, che un buon artista debba essere completato dalla conoscenza e dalla consapevolezza della storia. Voglio citare di nuovo il grande maestro Courbet: "solo attraverso lo studio della tradizione ero riuscito a diventare libero". Credo fermamente che per essere davvero liberi di esprimersi e di trovare la propria cifra stilistica personale non si possa prescindere dalla consapevolezza più profonda della tradizione: se si padroneggia la storia e se la si metabolizza l'artista sarà libero di trovare una strada veramente, e paradossalmente, nuova. Courbet docet.

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