venerdì 30 aprile 2010

Frammenti di Cenacolo...






“La quale opera rimanendo così per finita, è stata dai Milanesi tenuta del continuo in grandissima venerazione, e dagli altri forestieri ancora, atteso ché Lionardo si imaginò e riuscigli di esprimere quel sospetto che era entrato negl’Apostoli di voler sapere chi tradiva il loro Maestro".
Giorgio Vasari, Le Vite, 1568

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TRE NUOVE DATE 

di visita guidata al Cenacolo di Leonardo da Vinci!
Marta

lunedì 26 aprile 2010

Per fare tutto ci vuole un fiore




In questi giorni sono in corso i festeggiamenti per commemorare i venti anni dalla scomparsa di Gianni Rodari (Omegna, 20 ottobre 1920 - Roma, 14 aprile 1980), che continueranno nei prossimi mesi in occasione dei novant'anni dalla nascita.
Tutti coloro che hanno a che fare con i bambini (e che hanno avuto in casa da piccoli "Il libro degli errori") non possono non riconoscere il grandissimo merito di questo scrittore per l'infanzia.

Chiara

domenica 25 aprile 2010

25 aprile

Gruppo di partigiani consulta una mappa nella boscaglia

Gruppo di partigiani tra la boscaglia

Due partigiani chiacchierano con donne del paese

Gruppo di partigiani

Oggi è il 25 aprile, e ci piace ricordarlo.
Le foto sono di Federico Patellani e sono conservate a Cinisello Balsamo (Mi), al Museo di Fotografia Contemporanea.

Chiara

sabato 24 aprile 2010

Sulla lettura: nientemeno che Proust

Donna con bambino che legge, Villa dei Misteri, Pompei

"E qualche volta a casa, nel mio letto, molto tempo dopo che la cena era finita, anche le ultime ore della sera accoglievano la mia lettura, ma soltanto nei giorni in cui ero arrivato agli ultimi capitoli di un libro, in cui non restava più molto da leggere per arrivare alla fine. Allora, rischiando un castigo se venivo scoperto, e l'insonnia che, concluso il libro, sarebbe durata forse tutta la notte, appena i miei genitori si erano coricati riaccendevo la candela; mentre, nella strada vicinissima, tra la casa dell'armaiolo e la posta immersa nel silenzio, il cielo cupo e tuttavia azzurro era pieno di stelle, e a sinistra, sulla stradina ripida in cui iniziava la curva della sua salita, si sentiva vegliare, nero e mostruoso, l'abside della chiesa le cui statue la notte non dormivano, la chiesa campagnola e tuttavia storica, dimora incantata del Buon Dio, del pane benedetto, dei santi multicolori e delle signore dei castelli vicini che, nei giorni di festa, suscitando il chiocciare delle galline e gli sguardi delle pettegole quando attraversano il mercato, venivano a messa «in carrozza e cavalli», senza dimenticare di comprare, al ritorno, nella pasticceria della piazza, subito dopo aver lasciato l'ombra del portico in cui i fedeli spingendo la porta a tamburo seminavano i rubini vagabondi della navata, quei dolci a forma di torri, che una tenda proteggeva dal sole -manqués, saint-honorés e génoises- il cui profumo ozioso e zuccherino è rimasto legato per me alle campane della messa solene e alla allegria domenicale.
Poi, letta l'ultima pagina, il libro era finito. Bisognava interrompere la corsa sfrenata degli occhi e della voce che seguiva silenziosamente, fermandosi soltanto per prendere fiato, con un profondo sospiro. Allora, per dare al tumulto scatenato in me da troppo tempo perchè potesse calmarsi all'improvviso altri movimenti da guidare, mi alzavo, mi mettevo a camminare lungo il letto, lo sguardo ancora fisso su un punto che sarebbe stato inutile cercare nella stanza o fuori, perchè si trovava a una distanza dall'anima, una di quelle distanza che non si calcolano, come le altre, in metri o leghe, e che sarebbe d'altronde impossibile confondere con quelle quando si guardano gli occhi «lontani» di chi pensa «ad altro». Ma come? quel libro era soltanto questo? Quegli essere ai quali avevamo dedicato attenzione e tenerezza più che alle creature vere, non sempre osando confessare a che punto li amassimo, ma al contrario, quando i nostri genitori ci trovavano immersi nella lettura e sembravano sorridere della nostra emozione, giungendo a chiudere il libro con falsa indifferenza o noia simulata; quelle persone per le quali avevamo trattenuto il respiro e sighiozzato, non le avremmo mai più riviste, non ne avremmo saputo più nulla."

Ieri era la giornata mondiale della lettura; il consiglio non può che essere: Marcel Proust, Sulla lettura, 1905.

Chiara

mercoledì 21 aprile 2010

Sul viaggio: Goethe

Tischbein, Ritratto di Goethe, 1787

"E adesso, dopo tutto questo godere di cento e cento cose, sento il richiamo delle sirene d'oltremare; se il vento sarà benigno partirò contemporaneamente a questa mia, essa verso nord, io verso sud. Lo spirito umano soffia incontenibile; in particolare, io provo un forte bisogno di vasti orizzonti. Non tanto il perseverare, quanto il rapido apprendere sarà il punto di mira che dovrà pormi. Se d'un oggetto avrò afferrato solo la cima d'un dito, potrò ben riuscire, ascoltando e pensando, a impadronirmi di tutta la mano" (Napoli, 22 marzo 1787)

Il consiglio:  J. W. Goethe, Viaggio in Italia, traduzione di E. Castellani, Milano 1983.

Chiara

sabato 17 aprile 2010

amanti

"I giovani amanti cercano la perfezione, i vecchi amanti imparano l'arte di ricucire insieme i pezzi e di vedere la bellezza in una molteplicità di brandelli"
Gli anni dei ricordi, 1995

Quando fuori piove uno dei miei passatempo preferiti è guardare un vecchio film... purtroppo non ho"Gli anni dei ricordi", ma ne ricordo questa bella citazione e se dovessi dare un'immagine a questi amanti, sceglierei il malinconico Schiele, penso siano perfetti insieme.

Elisabetta

domenica 11 aprile 2010

Ritrovarsi in "luoghi" imprevedibili




Grazie alla tenacia di Marta, siamo finite niente meno che su Milano Mese! Fa effetto vedere il nostro nome lì in mezzo: un pò come un topolino nella fossa dei leoni. Ma come direbbe Guccini "ho visto che anche un topo sa ruggire..."

Grazie all'amica di Marta (eheh) hanno pubblicato la nostra visita dedicata ai bambini sul sito di Chérie Baby... chi l'avrebbe mai detto!

Grazie ad Alessandro che passa le serate a mettere le nostre proposte on line abbiamo scoperto il blog di una ragazza milanese (Milanoincontemporanea) che ha dato spazio (e fiducia!) alle nostre iniziative: grazie davvero (e date un'occhiata al suo blog, che è proprio interessante).

Si va avanti.

Chiara

sabato 10 aprile 2010

Scatti al Monumentale

Passeggiando per il cimitero monumentale di Milano ci si può imbattere in tre categorie di persone:
- piccole e curve vecchiette che si occupano della manutenzione decorosa delle sepolture dei loro cari (la categoria più commovente)
- plotoni di stranieri che, proprio come fanno gli italiani a Parigi, sgambettano tra un viale e l'altro (la categoria più rumorosa)
- solitari fotografi, che si arrampicherebbero ovunque per realizzare proprio quello scatto lì (la categoria umanamente più varia).
Dal sito del monumentale scopro che nel 2005 è stato indetto un concorso fotografico avente per soggetto il cimitero: se avete voglia di vedere delle belle foto date una occhiata.
Qui riporto, con il nome dell'autore tra parentesi, le foto che preferisco.

 (foto Grassi Marco)

 (foto Graziani Giovanni)

 (foto Cuccovillo Ivan)

 (foto Cislaghi Fabio)

(foto Bianchi Filippo)

 (foto Silva Carlo)

(foto Santilio Giovanni)

 (foto Barilli Carlo)

 (foto Battello Maurizio)

 (foto Angaroni Massimo)

 (foto Butti Andrea)


Lascio a voi il riconoscimento delle sepolture...
Dimenticavo: esiste anche una quarta categoria... lo studente universitario che deve preparare l'esame di storia dell'arte contemporanea e che vaga inebetito con la cartina in mano (la categoria più disperata e alla quale sento che apparterrò a vita).


Chiara

lunedì 5 aprile 2010

ROY LICHTENSTEIN in TRIENNALE

       

Fino al 30 maggio sarà possibile visitare a Milano una mostra davvero interessante che illustra un aspetto inedito, o almeno non sufficientemente conosciuto, della produzione pittorica dell' artista pop Roy Lichtenstein. Il suo debito nei confronti di un linguaggio tratto dai cartoons e dalla stampa pubblicitaria è quanto lo ha reso noto al grande pubblico che ora ha l'occasione di conoscerlo, nelle sale della Triennale, anche come interessante interprete e lettore di esempi illustri della storia dell'arte contemporanea.
Ecco dunque che spesso si avrà la percezione di avere già visto alcune delle opere ospitate in mostra: una sensazione spesso confermata dall'evidente reinterpretazione da parte di Lichtenstein di opere di Matisse, Mondrian, Carrà, Picasso...precedenti illustri, quasi trasfigurati attraverso le campiture piatte, le linee nere e i notissimi dots (puntini) tipici dello stile di uno dei più importanti protagonisti dell'arte statunitense a partire dagli anni '60 fino alla fine dei '90.

ROY LICHTENSTEIN. MEDITATIONS ON ART
26 gennaio-30 maggio 2010
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6

Marta