giovedì 30 dicembre 2010

Il mare d'inverno










Gambulaga - Ferrara - Lido di Volano

L'Emilia è, sempre di più, la mia regione preferita.

Chiara


domenica 12 dicembre 2010

Dal "Diario di scuola", parte II

P. Nomellini, Prime letture, 1906, Milano, Museo dell'Ottocento-Villa Reale

"Se voglio sperare nella loro piena presenza, devo aiutarli a calarsi nella mia lezione. Come riuscirci? E' qualcosa che si impara, soprattutto sul campo, col tempo. Una sola certezza, la presenza dei miei allievi dipende strettamente dalla mia: dal mio essere presente all'intera classe e a ogni individuo in particolare, della mia presenza alla mia materia, della mia presenza fisica, intellettuale e mentale, per i cinquantacinque minuti in cui durerà la mia lezione."
[D. Pennac, Diario di scuola]

Chiara

domenica 5 dicembre 2010

ieri, oggi e domani: il Museo del Novecento di Milano


ieri: la manica lunga di Palazzo Reale




oggi: l'Arengario



domani 6 dicembre 2010: Il Museo del Novecento




(fotografie tratte dal forum www.skyscrapercity.com)


Marta

domenica 28 novembre 2010

Dal "Diario di scuola"

R. Doisneau

"I nostri studenti che "vanno male" (studenti ritenuti senza avvenire) non vengono mai soli a scuola. In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso, di futuro precluso. Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino. La lezione può cominciare solo dopo che hanno posato il fardello e pelato la cipolla. Difficile spiegarlo, ma spesso basta solo uno sguardo, una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata per dissolvere quei magoni, alleviare quegli animi, collocarli in un presente rigorosamente indicativo.
Naturalmente il beneficio sarà provvisorio, la cipolla si ricomporrà all'uscita e forse domani bisognerà ricominciare daccapo. Ma insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori. Se non riusciamo a collocare i nostri studenti nell'indicativo presente della nostra lezione, se il nostro sapere e il piacere di servirsene non attecchiscono su quei ragazzini e quelle ragazzine, nel senso botanico del termine, la loro esistenza vacillerà sopra vuoti infiniti. Certo, non saremo gli unici a scavare quei cunicoli o a non riuscire a colmarli, ma quelle donne e quegli uomini avranno comunque passato uno o più anni della loro giovinezza seduti di fronte a voi. E non è poco un anno di scuola andato in malora: è l'eternità in un barattolo"
[D. Pennac, Diario di scuola]

Chiara


giovedì 18 novembre 2010

I care


"Poi insegnando imparavo tante cose.
Per esempio ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l'avarizia.
[...] i ragazzi che non volete. L'abbiamo visto anche noi che con loro la scuola diventa più difficile. Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola. E' un ospedale che cura i sani e respinge i malati. Diventa uno strumento di differenziazione sempre più irrimediabile. 
E voi ve la sentite di fare questa parte nel mondo? Allora richiamateli, insistete, ricominciate tutto da capo all'infinito a costo di passar da pazzi.
Meglio passar da pazzi che essere strumento di razzismo"

(Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa)

Serve una dose maggiore di motivazione nella settimana dei consigli di classe.

Chiara


lunedì 8 novembre 2010

"Ora, risaliamo il fiume"

Vincenzo Foppa, Fanciullo che legge Cicerone, Londra, Wallace Collection

disse Granger. "E ficcati bene in capo una cosa: tu non sei importante. Tu non sei nulla. Un giorno, il fardello che ognuno di noi deve portare può riuscire utile a qualcuno. Ma anche quando avevamo libri a disposizione, molto tempo fa, non abbiamo saputo trarre profitto da ciò che essi ci davano. Abbiamo continuato come se niente fosse ad insultare i morti. Abbiamo continuato a sputare sulle tombe di tutti i poveri morti prima di noi. Conosceremo una grande quantità di persone sole e dolenti, nei prossimi giorni, nei mesi e negli anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: Ricordiamo. Ecco dove alla lunga avremo vinto noi. E verrà il giorno in cui saremo in grado di ricordare una tale quantità di cose che potremo costruire la più grande scavatrice meccanica della storia e scavare, in tal modo, la più grande fossa di tutti i tempi, nella quale sotterrare la guerra."
R. Bradbury, Fahrenheit 451

C'è altro da aggiungere?
Chiara

mercoledì 3 novembre 2010

Un pezzo che vale


Stralcio di un'intervista rilasciata da Giovanni Agosti a Andrea Dusio (Giovanni Agosti ovvero l'etica di fare cultura, www.milanocultura.com)

Quando e perché la Storia dell'Arte italiana ha smesso di essere un fatto letterario alto?

G.A: "Il più grande studioso di Storia dell'Arte del Novecento è anche uno dei massimi scrittori italiani del secolo scorso. L'unico che Pasolini, Testori e Arbasino abbiano riconosciuto come maestro. Poi ci sono stati tanti esempi di cattiva letteratura. L'imitazione longhiana è stata deleteria per alcuni dei suoi allievi, e ha provocato, di riflesso, una reazione salutare, un allontanamento della nostra materia dall'essere anche un fatto letterario. Poi ci sono autori per cui non si può scrivere che in una determinata maniera. Ognuno ha il proprio stile. In certi casi, come quello appunto delle schede che stiamo preparando per il catalogo di Rancate, è opportuno rinunciare a un certo tipo di intento espressivo. Il che equivale a un esercizio di ascesi. Da ragazzo, detestavo questa rigidità. Ora mi sono reso conto, a partire dal catalogo dei Disegni del Rinascimento in Valpadana (una mostra del 2001 agli Uffizi), che un esercizio di depurazione è funzionale anche alla pedagogia. Perché è importante non provocare negli studenti sterili desideri di imitazione. Diventare un cattivo maestro è facilissimo. Così come invecchiare malamente. Le tante follie che ho fatto nella mia vita non devono costituire un argomento di emulazione da parte dei miei allievi. Non rinnego nessuna delle mie dissipazioni. Ma con l'età si impara che ci sono dei punti e dei momenti in cui è inutile e improduttivo forzare le regole. A partire proprio dai cataloghi. Tanto sottotraccia un certo tipo di inquietudine credo si legga. Il primo viaggio che ho fatto da solo era ad Ascona, a vedere la mostra di Harald Szeemann sul Monte della Verità. Qualcun altro magari è stato segnato da una mostra su Giorgione, o sull'Arte lombarda dai Visconti agli Sforza. A me toccarono Lenin, Bakunin e Isadora Duncan. Per non parlare di Bramantino e di Luini..."





venerdì 22 ottobre 2010

Renzo, il Resegone e il Duomo




lunedì 11 ottobre 2010

Antipasto







"Il Rinascimento nelle terre ticinesi.
Da Bramantino a Bernardino Luini”
a cura di Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa, Marco Tanzi

Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), Canton Ticino, Svizzera
10 ottobre 2010 - 9 gennaio 2011 

Un percorso attraverso la rilevante produzione artistica rinascimentale del Canton Ticino tra Quattrocento e Cinquecento. La Pinacoteca Zust di Rancate ospita opere di Bramantino, Bernardino Luini, Gaudenzio Ferrari e Giovanni Angelo Del Maino nonché sculture lignee, miniature, oreficerie, ricami, vetrate e arazzi.


Sala Veratti, Varese
16 ottobre 2010 - 9 gennaio 2011 
Un percorso attraverso la rilevante produzione artistica rinascimentale del Canton Ticino tra Quattrocento e Cinquecento. Sala Veratti ospita una sezione della mostra in cui vengono presentate due tavole di Francesco De Tatti, il più importante pittore varesino del Rinascimento.




La mostra alla Pinacoteca di Rancate è a dir poco fantastica; confidiamo che sarà lo stesso anche in Sala Veratti. Vi aspettiamo numerosissimi in entrambe le sedi per gustare finalmente una mostra interessantissima, ben allestita e con un evidente progetto di studio alla base. Una mostra di "poesia" come lo stesso curatore Giovanni Agosti ha voluto definirla sabato scorso all'inaugurazione.

Per aumentare l'appetito potete guardare questo video e leggere questa intevista: per il resto, ci vediamo in mostra.

DATE DELLE VISITE GUIDATE AD ADESIONE:

sede di SALA VERATTI, Varese:
5 euro (visita + ingresso gratuito)

domenica 17 OTTOBRE 2010, ore 10.30
sabato 6 NOVEMBRE 2010, ore 16
domenica 5 DICEMBRE 2010, ore 16
 
sede Pinacoteca Züst (Rancate (Mendrisio), Svizzera)
10 euro (visita + ingresso)

Domenica 24 OTTOBRE 2010, ore 16
Sabato 13 NOVEMBRE 2010, ore 16
Domenica 12 DICEMBRE 2010, ore 10,30
   Mercoledì 5 GENNAIO 2011, ore 16

informazioni e prenotazioni:
prenotazioni@cooperativasullarte.it  
 Tel. 339 33 14 082


lunedì 27 settembre 2010

Prossimi appuntamenti al Cenacolo

Un conto è vederlo così...


... un altro è vederlo COSI'!


Per conoscere le date delle prossime visite guidate organizzate da SULL'ARTE clicca qui

Ti aspettiamo!


sabato 25 settembre 2010

Sulla relatività del concetto di fama

Una mattina di settembre in quarta elementare.
Maestra: "Bambini il dipinto che vi mostro oggi è opera di un pittore famoso, anzi di uno dei pittori più famosi al mondo: si chiama Vincent Van Gogh"
Bambino M: "Si però anche Palmezzano è famoso"
Maestra: "..."
Bambino M: "Ma come maestra, non lo conosci? Guarda che è MOOOOOOLTO famoso"

Ho cercato di spiegargli che il silenzio a volte è indice di ignoranza, ma altre -e per fortuna- di stupore.
Conosceva i dipinti di Palmezzano.
Che bella mattina che ho passato.
Chiara

venerdì 17 settembre 2010

Intermezzo ambientalista (ma non solo)

Potete gustarvi un pezzo di Tommaso, nomade sulle spine e Maestro itinerante: io l'ho letto e ho pensato che è quello che anche io vorrei dire.
Con le donne di SULL'ARTE, naturalmente.




Quel che dirò




Sarà che da due giorni non leggo altro che di diatribe nell'etica ambientalista tra soggetivisti e sostanzialisti.
Sarà ch ieri ho dovuto rincorrere un assessore in un cimitero.
Sarà che le mie socie sono state prese a pesci in faccia una volta di troppo.
Sarà che la mia prof di riferimento e la mia prof preferita (che sono due persone diverse) stanno cominciando un anno scolastico pessimo, all'insegna della burocrazia manigolda di chi non è affatto capace né di delegare né di creare un autentico clima di collaborazione - ma solamente di controllare, valutare, verificare e terrorizzare.
Sarà che un ricercatore a Palermo si è suicidato per dire all'Italia che anche l'università s'è venduta il culo, e non da ieri.
Sarà che ormai si inaugurano edifici scolastici griffati dai partiti senza alcun pudore (le griffe e i partiti).
Sarà che questo schifo di clima da crisi politica ed economica e sociale sta arrivando a toni che non sentivo da anni.
Sarà tutto quel che vuoi, ma stasera sono stanco e devo andare comunque al lavoro. Vorrei solo poter abbracciare strette le ragazze della Ciurma e dir loro che tutto andrà per il meglio.
Che le scuole griffate crolleranno, appena messi in salvo i bambini.
Che i ricercatori non dovranno più volare dalle finestre, spinti da un'invisibile commissario della mafia accademica.
Che le associazioni come la nostra potranno contare su finanziamenti pubblici anche senza indossare spille o cravatte del colore prestabilito.
Che la scuola burocratizzata crollerà sotto il suo peso e resteranno solo le insegnati lungimiranti, progressiste, rivoluzioniste e collettiviste.
Che i lavoratori di oggi finalmente capiranno che parlare di diritti non è parlare di privilegi, e che i privilegi sono le buoneuscite miliardarie degli amministratori mangioni e papponi.
Che c'è un'idea di Italia diversa da quella di una grande azienda libertaria fino ad essere liberticida.
Che c'è un'idea di futuro. Un futuro nostro. Un futuro che ci viene nascosto e negato da chi ci vuol tenere ignoranti, cafoni e striscianti.
Che le cose cambieranno.
Che la gente presto smetterà di accendere la TV e le antenne verranno bruciate e abbattute.
Questo è quello che dirò loro.
Stasera. E domani. E dopo domani.






Grazie Tommaso!
Chiara

martedì 14 settembre 2010

Prima lezione (post malinconico)

Oggi, per me, è iniziata la scuola.
Il motto dell'anno scelto dalle maestre è "Attratti dalla bellezza: non si vede bene che col cuore", forse un pò troppo Piccolo Principe per i miei gusti, ma insomma.
Per la prima lezione  ho pensato di portare la mia scatola magica che contiente il bottino delle cartoline, raccolte negli anni dell'università mentre si stava in giro a vagabondare tra mostre e musei (e si avevano pochi soldi per i cataloghi -come adesso, del resto!-).
Insomma ho distribuito tutte le cartoline e ho chiesto ad ogni bambino di scegliere quella che più lo "attraeva", spiegando poi a tutti il motivo della preferenza.
Ho visto un bambino indeciso tra Bernardino Luini e Andrea Pazienza (!), la ballerina scegliere Degas, il timido imbarazzarsi per un nudo di Rubens (niente censura, eh!), l'osservatore entusiasmarsi perchè sosteneva di aver visto in una tarsia lignea il personaggio di un film.
E poi arriva un bambino, che non ha vita facile nonostante i suoi otto anni, con questa immagine:

 Tiziano, Bergamo, Accademia Carrara

E dice: "mi piace questo perchè c'è una mamma con il suo bambino, e il bambino accarezza i capelli della sua mamma".
Nodo alla gola.
La scuola è anche questo.

Chiara


sabato 28 agosto 2010

Parlano, parlano....

"Do you wiz zo haut can be?" fu ciò che ci chiese la guida mentre stavamo osservando i cavalli di bronzo sull'Arco della Pace. Intendeva dire: volete salire lassù? Ve lo propongo come esempio di inglese da guida turistica. Questa è la gente che rende faticosa la vita dei turisti. Non tacciono mai. Parlano, parlano ed è questa la lingua che usano. L'ispirazione stessa faticherebbe a capirli. Se si limitassero a mostrarvi un capolavoro artistico, un venerabile sepolcro, una prigione, un campo di battaglia consacrato a commoventi memorie, o da ricordi storici, o consolidate tradizioni, e quindi si facessero da parte, chiudendo la bocca e lasciandovi meditare, non sarebbe male. Invece, con il loro fastidioso chiacchierio, interrompono ogni sogno, ogni piacevole flusso di pensieri. Talvolta, quando mi sono trovato davanti a qualche mio vecchio amato idolo, di cui ricordo le illustrazioni del libro di geografia dei tempi di scuola, avrei dato il mondo intero perchè il pappagallo sotto umane spoglie che avevo al fianco fosse morto all'istante, permettendomi di guardare, meditare e adorare".


Mark Twain, 1867
(da Milano è una seconda Parigi. Viaggiatori britannici e americani a Milano,
a cura di Eleonora Carantini, Palermo, Sellerio editore, 2007)


Dedicato a tutti i nostri visitatori che prima la pensavano così e poi...
hanno cambiato idea!
 (e ci seguono con interesse e partecipazione!)
Marta



lunedì 23 agosto 2010

Preview fall-winter 2010-2011

Le donne di SULL'ARTE si preparano per l'autunno: inventano, progettano, discutono, impaginano e... cucinano.

Il fine settimana della salsa è finito così:
Niente male, per essere vicini alla fine dell'estate.

Tra poco, dopo aver ricevuto i vostri suggerimenti, pubblicheremo il calendario delle iniziative ad adesione per i prossimi mesi.
Con la pancia (e la dispensa!) piena si ragiona meglio, o no?!

Chiara