sabato 28 agosto 2010

Parlano, parlano....

"Do you wiz zo haut can be?" fu ciò che ci chiese la guida mentre stavamo osservando i cavalli di bronzo sull'Arco della Pace. Intendeva dire: volete salire lassù? Ve lo propongo come esempio di inglese da guida turistica. Questa è la gente che rende faticosa la vita dei turisti. Non tacciono mai. Parlano, parlano ed è questa la lingua che usano. L'ispirazione stessa faticherebbe a capirli. Se si limitassero a mostrarvi un capolavoro artistico, un venerabile sepolcro, una prigione, un campo di battaglia consacrato a commoventi memorie, o da ricordi storici, o consolidate tradizioni, e quindi si facessero da parte, chiudendo la bocca e lasciandovi meditare, non sarebbe male. Invece, con il loro fastidioso chiacchierio, interrompono ogni sogno, ogni piacevole flusso di pensieri. Talvolta, quando mi sono trovato davanti a qualche mio vecchio amato idolo, di cui ricordo le illustrazioni del libro di geografia dei tempi di scuola, avrei dato il mondo intero perchè il pappagallo sotto umane spoglie che avevo al fianco fosse morto all'istante, permettendomi di guardare, meditare e adorare".


Mark Twain, 1867
(da Milano è una seconda Parigi. Viaggiatori britannici e americani a Milano,
a cura di Eleonora Carantini, Palermo, Sellerio editore, 2007)


Dedicato a tutti i nostri visitatori che prima la pensavano così e poi...
hanno cambiato idea!
 (e ci seguono con interesse e partecipazione!)
Marta



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